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Trappole per calabroni e nidi: risolvere un’infestazione

trappole per calabroni

Trappole per calabronitrappole per calabroni

La presenza dei calabroni non deve mai essere sottovalutata, soprattutto se compaiono più volte nel corso della giornata perché potrebbe significare che c’è un favo nei dintorni. Le trappole per calabroni sono un rimedio molto efficace per catturare le regine che, risvegliate dai raggi di sole che scaldano le prime giornate primaverili, si accingono a costruire il nido. Di solito scelgono luoghi nascosti e difficili da individuare, come le biforcazioni dei rami degli alberi, l’interno dei tronchi, le fenditure nel terreno, le crepe nei muri o i sottotetti. Non di rado questi imenotteri costruiscono i nidi in prossimità dei centri abitati, il che li rende una potenziale minaccia per l’uomo, oltre che per l’ambiente e l’economia.

Infatti, sebbene dinanzi all’uomo tendano a fuggire, se avvertono che il nido è in pericolo, manifestano aggressività e possono infliggere punture molto dolorose. Il veleno iniettato nelle vittime può scatenare, nei soggetti predisposti, una reazione allergica con esito potenzialmente fatale nota come shock anafilattico. Tuttavia le loro prede preferite restano le api e per questo motivo possono provocare danni al settore dell’apicultura. Come difendersi da questi voraci predatori?

Conoscere i calabroni

Il calabrone è un imenottero appartenente al genere vespa con un ciclo di vita annuale. Ne esistono circa 20 specie, ma quelle attualmente presenti in Italia sono: la Vespa Cabro (vespa europea), la Vespa Orientalis L. e la Vespa Velutina, comunemente chiamata calabrone asiatico. Da un punto di vista dell’organizzazione sociale, sono simili alle api e alle formiche, ma con la differenza che durano fino all’inverno. In primavera, le regine sopravvissute all’inverno costruiscono il nido masticando il legno e impastandolo con la propria saliva fino a trasformarlo in una palla dalla consistenza cartacea.

I calabroni si cibano di alimenti zuccherini, come frutta e nettare, ma sono anche abili predatori e vanno a caccia di cibi proteici da portare al nido. Le api sono le loro prede preferite, ma sono in grado di eliminare anche mosche e altri insetti. Solo le femmine sono dotate di pungiglione con il quale infliggono punture molto dolorose e, allo stesso tempo, emettono feromoni per richiamare l’attenzione degli altri membri della colonia e provocare un attacco di gruppo.

Come difendersi dai calabroni

La difesa contro questi insetti si basa su due metodi: il posizionamento di trappole per calabroni e la rimozione dei nidi e infestazione.

Trappole per calabroni

La primavera è la stagione migliore per piazzare le trappole per calabroni perché è il momento in cui le regine, attirate dai primi raggi di sole, escono dai rifugi dove hanno trascorso l’inverno e iniziano a costruire nidi di piccole dimensioni, detti primari, anche a ridosso delle abitazioni. Con l’avvicinarsi dell’estate la colonia costruisce il nido secondario, che può raggiungere grandi dimensioni e contenere migliaia di esemplari. Utilizzando le trappole in primavera si avrà un impatto sulle fondatrici e, di conseguenza, sulle colonie estive.

Per realizzare manualmente una trappola basta prendere una bottiglia di plastica da 1,5 litri e dividerla in due parti, tagliando dove inizia a restringersi per formare il collo. La parte superiore, che avrà la funzione di entrata, va rovesciata e inserita in quella inferiore, che funge da contenitore per l’esca. In questo modo la trappola assumerà una conformazione ad imbuto che impedirà agli insetti, una volta entrati, di uscire. Si procede poi fissando le due parti con la cucitrice e praticando due fori diametralmente opposti in cui infilare il filo di ferro che servirà da manico per appendere la trappola all’albero.

È importante che l’esca inserita nella trappola agisca selettivamente sui calabroni, senza nuocere agli insetti non bersaglio, come gli impollinatori, ed evitare il rischio di danni all’ecosistema. L’esca ottimale è rappresentata dalla birra con aggiunta di 2 cucchiai di zucchero o miele. Al posto della birra si può usare il vino bianco e un bicchierino di sciroppo di menta, oppure un bicchiere di aceto di vino rosso sciolto in mezzo litro d’acqua, sempre addolcito con zucchero o miele. Le trappole per calabroni devono essere appese agli alberi ad un’altezza di 2 metri dal suolo e lasciate dalla primavera fino a fine stagione (ottobre/novembre), cioè fino a quando gli ultimi individui smettono di circolare, rinnovando l’esca ogni 10-15 giorni.

Rimozione dei nidi

Data la pericolosità di questi imenotteri, per la rimozione dei nidi e infestazione di calabrone diventa necessario l’intervento di personale qualificato che operi con tute concepite per abbattere i rischi di essere punti, a prescindere dalle dimensioni del nido. Quindi se notate la presenza di un nido nei pressi della vostra abitazione, non avvicinatevi e chiamate i pompieri o degli esperti in disinfestazione attivi sul vostro territorio.

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